Massimiliano Allegri non fa sconti: sette giocatori del Milan banditi da Milanello in una rivoluzione della rosa senza precedenti
Corrispondente da Milano
In quello che si sta già rivelando uno degli sviluppi più clamorosi del precampionato europeo, l’allenatore del Milan Massimiliano Allegri ha dato il via a un’autentica epurazione della rosa, comunicando a sette giocatori che non sono più i benvenuti al centro sportivo di Milanello. Fonti attendibili del calcio italiano riportano che i calciatori in questione sono stati messi ai margini e sono ora destinati a lasciare il club il prima possibile.
Questa presa di posizione netta rappresenta un messaggio forte da parte di Allegri al suo ritorno sulla panchina rossonera: la compiacenza e l’inconsistenza non saranno più tollerate. Il recente declino del Milan, culminato con un deludente ottavo posto in Serie A e la mancata qualificazione alle coppe europee, ha spinto la società a un reset totale, guidato da un tecnico che non teme scelte impopolari.
“Non siete più parte del progetto” — I nomi esclusi da Milanello
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport e Sky Italia, sette giocatori sono stati informati nei giorni scorsi — alcuni direttamente, altri tramite i rispettivi agenti — che non prenderanno parte alla preparazione estiva con la prima squadra. I loro nomi:
1. Yacine Adli – Di ritorno dal prestito alla Fiorentina, ma fuori dai piani tecnici.
2. Noah Okafor – Poco incisivo dopo l’arrivo dal Salisburgo.
3. Tommaso Pobega – Centrocampista cresciuto in casa ma ormai ai margini.
4. Devis Vásquez – Portiere colombiano mai realmente considerato.
5. Lorenzo Colombo – Attaccante che non ha convinto nemmeno nei prestiti.
6. Ismaël Bennacer – Un tempo titolare fisso, ora giudicato sacrificabile.
7. Yunus Musah – L’americano non ha rispettato le aspettative dopo l’arrivo dal Valencia.
A tutti è stato vietato l’accesso agli allenamenti della prima squadra, alle riunioni tecniche e persino alle aree ristoro comuni. Possono utilizzare le strutture solo in orari riservati e si allenano separatamente, se autorizzati a entrare a Milanello
Il motivo della linea dura di Allegri
Il ritorno di Allegri al Milan è avvenuto con un mandato chiaro da parte della società: ristabilire la disciplina, aumentare la competitività e riportare il club ai vertici del calcio italiano. La sua prima decisione di peso è stata quella di snellire la rosa e ridefinire la cultura sportiva interna, eliminando ogni zona grigia.
“Non c’è spazio per chi non lotta ogni giorno”, avrebbe detto Allegri ai dirigenti. Il tecnico intende lavorare con una rosa di massimo 23 giocatori, anche alla luce dell’assenza dalle coppe europee, che permette un calendario più leggero ma richiede massima concentrazione in campionato.
Le ragioni sportive ed economiche
Oltre agli aspetti tecnici, c’è anche un forte motivo economico dietro la scelta di Allegri. L’assenza dalla Champions League comporta una diminuzione significativa dei ricavi, e il club è costretto a ridurre il monte ingaggi.
Bennacer percepisce circa 3,2 milioni netti all’anno.
Musah e Okafor costano complessivamente più di 4 milioni.
Liberarsi di questi contratti permetterà al Milan di investire in modo mirato o rinnovare accordi chiave come quelli di Maignan o Leão.
Anche il nuovo direttore tecnico Igli Tare è pienamente allineato con Allegri. Entrambi credono che una rosa troppo ampia favorisca tensioni, divisioni e poca competitività interna.
Mercato e possibili cessioni
I giocatori esclusi sono stati invitati a cercare una nuova sistemazione prima dell’inizio del ritiro estivo. Il Milan sta lavorando con gli agenti per trovare soluzioni rapide:
Adli interessa a club in Ligue 1 e Liga.
Bennacer sarebbe vicino all’Al-Nassr in Arabia Saudita.
Okafor e Musah attirano interesse da Bundesliga e Premier League.
Pobega potrebbe finire in prestito a Lecce o Cagliari.
Il club non cercherà guadagni eccessivi: la priorità è liberare spazio salariale e dare via libera al progetto Allegri.
La reazione dei tifosi e dei media
Le reazioni tra i tifosi sono miste:
Alcuni applaudono: “Finalmente qualcuno mette ordine!”
Altri temono un indebolimento eccessivo della rosa: “E se ci fossero infortuni?”
Anche gli opinionisti sono divisi: c’è chi paragona la mossa alle “epurazioni” di Conte al Tottenham o alla prima rivoluzione di Guardiola al City. Una cosa è certa: Allegri vuole un gruppo unito e combattivo, e ha già fatto capire che non esistono nomi intoccabili.
️ Cosa aspettarsi dal nuovo Milan
Con Allegri al timone, ci si attende un Milan:
Più solido tatticamente e difensivo
Più compatto e competitivo negli allenamenti
Meno dipendente dai singoli, più squadra
L’obiettivo stagionale sarà rientrare tra le prime quattro e cercare di vincere la Coppa Italia. Senza l’Europa, ogni errore peserà il doppio.
⚖️ Conclusione: disciplina o divisione?
La scelta drastica di Allegri di tagliare sette giocatori potrebbe segnare in positivo o in negativo il suo secondo mandato al Milan. Se il piano funzionerà, sarà celebrato come il tecnico che ha riportato ordine e orgoglio. Se dovesse fallire, sarà accusato di aver creato spaccature e tensioni inutili.Per ora, il messaggio è forte e chiaro: o si combatte per la maglia, o si fa le valigie.