Ritorno alle Radici Romane: Igli Tare Lascia Commosso l’AC Milan Dopo una Breve Esperienza Dirigenziale e Inizia un Nuovo Capitolo Accettando…

 

ROMA / MILANO – Un capitolo si chiude e un altro si apre per Igli Tare, figura simbolica del calcio italiano e protagonista di una sorprendente svolta professionale che ha fatto tremare le fondamenta sia dell’AC Milan che della SS Lazio. Dopo una permanenza relativamente breve nella dirigenza rossonera, Tare ha annunciato la sua partenza da Milanello, accettando ufficialmente un incarico di alto profilo nello staff tecnico della Lazio, la squadra con cui ha costruito gran parte della sua carriera sportiva e manageriale.

Questa mossa rappresenta un ritorno tanto simbolico quanto strategico per la società biancoceleste, e ha attirato l’attenzione dei media italiani e internazionali. Non si tratta soltanto di un cambio di ruolo, ma di un ritorno emozionante a casa, in un ambiente che ha profondamente plasmato la carriera di Tare e che ora si prepara a beneficiare della sua esperienza sotto una nuova veste tecnica.


Una Partenza Improvvisa da Milano

La notizia dell’addio di Igli Tare all’AC Milan è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Nominato dirigente sportivo soltanto pochi mesi fa, Tare era stato scelto per portare esperienza internazionale, acume tattico e una rete di contatti consolidata dopo i suoi lunghi anni nella Lazio. Tuttavia, fonti interne al club rossonero parlano di divergenze strategiche con la nuova proprietà e con lo staff tecnico in merito alla gestione del mercato estivo.

Secondo quanto riportato da Sky Sport Italia, il rapporto tra Tare e alcuni dirigenti milanisti si sarebbe deteriorato nelle ultime settimane, soprattutto in merito alla questione del futuro di Rafael Leão e alla mancata conclusione di alcuni affari considerati prioritari. Malgrado ciò, Tare ha lasciato il club in modo professionale, ringraziando la società per l’opportunità concessa.

“È stata un’esperienza breve ma intensa,” ha dichiarato Tare in un comunicato ufficiale. “Auguro al Milan ogni successo possibile. Ora torno in un luogo che per me ha significato tanto, ma con un ruolo diverso, pronto ad affrontare una nuova sfida.”


Lazio: Una Casa Ritrovata

Per i tifosi della Lazio, l’annuncio del ritorno di Tare ha un valore altamente emotivo. Dopo essere stato direttore sportivo dei biancocelesti dal 2008 al 2023, Tare è stato l’architetto silenzioso di alcune delle operazioni più importanti nella storia recente del club. Tra i suoi colpi più celebri figurano gli arrivi di Ciro Immobile, Sergej Milinković-Savić, Felipe Anderson, Luis Alberto e tanti altri nomi che hanno contribuito alla competitività della squadra sia in Serie A che in Europa.

Stavolta, però, il ritorno non avviene in giacca e cravatta da dirigente, bensì in tuta: Tare andrà a occupare un ruolo da “senior assistant coach”, affiancando il tecnico principale (attualmente Maurizio Sarri) nel lavoro quotidiano sul campo. Si tratta di un passaggio epocale nella sua carriera, che evidenzia una volontà precisa: tornare al contatto diretto con il calcio giocato, dopo anni passati dietro una scrivania.

“È un ritorno che ci riempie d’orgoglio,” ha dichiarato il presidente Claudio Lotito. “Tare conosce l’ambiente, i valori della Lazio e ha una visione moderna del calcio. Il suo contributo nello staff tecnico sarà prezioso.”


Le Reazioni del Mondo del Calcio

La notizia ha suscitato reazioni miste nel mondo del calcio italiano. A Milano, diversi opinionisti hanno espresso perplessità per la rapidità con cui Tare ha lasciato il club. “Sembra quasi che ci siano state frizioni insanabili,” ha detto l’ex rossonero Massimo Ambrosini su DAZN. “Però il Milan perde una figura di esperienza, e questo potrebbe pesare nel medio-lungo termine.”

Dall’altra parte, a Roma, l’euforia è tangibile. I social biancocelesti sono esplosi alla notizia del ritorno di uno degli artefici del periodo d’oro post-Delio Rossi. Su X (ex Twitter), l’hashtag #TareBack ha raggiunto i trend nazionali in poche ore.

Alcuni ex giocatori, come Senad Lulić e Marco Parolo, hanno commentato pubblicamente la scelta:

“Conosco Tare da anni, so quanto ama questa squadra,” ha scritto Lulić. “Vederlo tornare in campo, questa volta non da DS ma da allenatore, è una sorpresa bellissima.”


Una Scelta di Cuore ma anche Strategica

Dietro la scelta di Tare si cela anche una strategia precisa da parte della Lazio. Il club biancoceleste, reduce da una stagione altalenante, ha deciso di ristrutturare lo staff tecnico per offrire al mister maggiore supporto nell’analisi tattica, nella preparazione atletica e nell’identificazione dei talenti da sviluppare internamente.

Il profilo di Tare risponde perfettamente a queste esigenze: oltre ad avere una conoscenza profonda del calcio internazionale, l’ex DS ha una formazione da ex calciatore professionista e una capacità naturale di leggere il campo. Il suo ruolo sarà ibrido: consulente tattico, allenatore aggiunto e mediatore tra staff tecnico e dirigenza.

Inoltre, alcune fonti vicine alla società lasciano intendere che questa nuova posizione potrebbe essere un trampolino verso una futura carriera da allenatore capo. “Non è escluso che tra qualche anno Tare possa ambire alla panchina principale,” ha detto il giornalista Gianluca Di Marzio. “Questa potrebbe essere una fase di transizione e apprendimento.”


Il Contesto: Una Lazio in Evoluzione

Il ritorno di Tare avviene in un momento delicato per la Lazio. Dopo la qualificazione in Champions League nella stagione 2022-23, la squadra ha faticato a mantenere lo stesso livello nella stagione successiva. Le difficoltà in fase offensiva, l’instabilità tattica e l’invecchiamento di alcuni elementi chiave hanno messo sotto pressione la società.

Lotito e Sarri hanno concordato sulla necessità di rinnovare l’approccio tecnico e mentale del gruppo, e proprio in quest’ottica si inserisce il rientro di Tare. La sua familiarità con l’ambiente laziale e il suo carisma potrebbero risultare determinanti nel riportare equilibrio all’interno dello spogliatoio.

Secondo quanto trapelato, Tare avrà anche un ruolo nella valutazione dei giovani provenienti dal settore giovanile, con l’obiettivo di rilanciare il vivaio biancoceleste, da troppo tempo marginale nel progetto sportivo del club.


Gli Obiettivi per la Nuova Stagione

Con il ritorno di Tare nello staff, la Lazio guarda con maggiore ottimismo alla nuova stagione. La preparazione estiva sarà fondamentale per stabilire i nuovi equilibri, e il lavoro tattico verrà ridefinito anche grazie al contributo dell’ex dirigente.

Tra gli obiettivi immediati vi sono:

  • Il rilancio di giocatori chiave come Luis Alberto e Zaccagni;
  • L’inserimento efficace dei nuovi acquisti;
  • Il consolidamento della difesa, spesso criticata per mancanza di compattezza;
  • L’avvicinamento dei giovani della Primavera al gruppo della prima squadra;
  • Una nuova identità tattica più flessibile, meno legata al solo 4-3-3 di Sarri.

Tare, secondo alcuni insiders, sarà presente quotidianamente a Formello, partecipando alle sessioni video, ai confronti individuali con i calciatori e al lavoro sul campo.


Una Seconda Vita nel Calcio

Per Igli Tare, questa nuova avventura rappresenta molto più che un semplice cambio di ruolo. È un nuovo inizio, una seconda vita nel calcio, che affonda le sue radici in un passato mai dimenticato. Da giocatore a dirigente, e ora da allenatore, Tare ha dimostrato di sapersi reinventare continuamente, con intelligenza e passione.

E se è vero che “nessuno è profeta in patria,” Tare potrebbe essere una delle eccezioni. A Roma, lo aspettano con braccia aperte. E il calcio italiano si prepara a osservare da vicino un esperimento affascinante: un ex DS che torna sul campo, non per contrattare trasferimenti, ma per allenare, ispirare e costruire sul prato verde.


Conclusione

Il ritorno di Igli Tare alla Lazio, stavolta come membro dello staff tecnico, è un evento carico di significato, emozione e prospettive future. La sua breve ma intensa esperienza al Milan si chiude con discrezione, mentre il suo nuovo capitolo biancoceleste si apre sotto i riflettori.

In un calcio sempre più manageriale e distante dal cuore, Tare ci ricorda che la passione, la fedeltà e le radici contano ancora. E che il richiamo di casa, a volte, è più forte di qualsiasi ambizione.


 

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